VIAREGGIO. “Un sindaco deve sapere e seguire tutto ma, una volta date le direttive, non può intervenire su come queste vengano svolte.” L’idea del primo cittadino che non può sapere tutto di tutti è un leit motiv che Domenico Mannino, commissario prefettizio del Comune di Viareggio, ripete a più riprese in un incontro con i giornalisti nel suo ufficio: “Dal 1990 in poi il legislatore ha posto un limite invalicabile tra l’attività politica, svolta dall’organo di governo, e l’attività gestionale, che invece spetta ai vari uffici e dirigenti: se l’organo politico intendesse sostituirsi, per errore od omissione, al dirigente finirebbe per porre in essere atti nulli per incompetenza.”
Dal generale al particolare, Mannino si sofferma su un caso che ha fatto discutere l’opinione pubblica viareggina negli ultimi giorni: il mancato rinnovo della convenzione per 17 fotocopiatrici ha fatto sì che la ditta si presentasse in piazza Nieri e Paolini e requisisse tutto, un po’ come gli scatoloni della Lehman Brothers quando scoppiò la crisi dei mutui subprime. “Il ritiro delle fotocopiatrici è semplicemente dovuto al fatto che lo scorso luglio è scaduta la convenzione con una ditta (una cronista, però, gli dice che in una determina si fa riferimento a novembre 2012, ndr) e la gara non è stata rinnovata.
“Il 22 ottobre, peraltro, io avevo presentato un atto di indirizzo con cui chiedevo a tutti i dirigenti di fare un giro di ricognizione sui contratti scaduti o in via di scadenza affinché venissero rinnovate le convenzioni con gare di evidenza pubblica.
“Sono già in corso gli accertamenti, peraltro richiesti anche dalle Rsu comunali, per la verifica di eventuali responsabilità: l’area competente riferirà sulle ragioni per cui la procedura di gara non è stata avviata entro i termini e neppure dopo l’atto di indirizzo. Io ammetto che non ne sapevo nulla. Spetta, tuttavia, al dirigente dirmi perché è scaduta una gara.”
Mannino sembra comunque sicuro che la refurtiva farà ritorno al municipio. E aggiunge: “Nonostante la crisi dobbiamo in qualche modo garantire tutti i servizi essenziali. Ed è quello che stiamo tentando di fare.”
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